Scoppia il caso rimborsi nel Movimento 5 Stelle: un parlamentare su quattro non restituisce i soldi dello stipendio. E c’è chi non ha mai versato un euro. Scatta il pignoramento dello stipendio.
Nei giorni della festa per i dieci anni del Movimento 5 Stelle, i pentastellati hanno dovuto fare i conti con il caso rimborsi. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, il 25% dei deputati non avrebbe proceduto con i rimborsi dello stipendio. Non solo. Uno su cinque non avrebbe dato i 1.500 euro richiesti come donazione per l’evento di Napoli.
Caso rimborsi nel Movimento 5 Stelle, un parlamentare su quattro non restituisce lo stipendio. Di Maio pensa al pignoramento
Le cifre della grande evasione sono testimoniati da tirendiconto.it, il sito che tiene i conti dei grillini. I dati evidenziano un gran numero di politici a rischio espulsione a causa delle pendenze.
Un parlamentare su quattro sarebbe moroso, ossia non restituirebbe parte del proprio stipendio dalla primavera del 2019. La palla passa a questo punto a Luigi Di Maio, che potrebbe ribadire la sua leadership con una prova di forza.
Una soluzione plausibile e realistica ma che potrebbe avere ripercussioni gravi sul MoVimento. Il capo dei Cinque Stelle vuole procedere con il pignoramento dello stipendio per i deputati non in regola con le normative dello statuto. La mossa di Di Maio ha trovato la legittimazione dell’Agenzia delle Entrate che ha stabilito che la restituzione è un obbligo legale alla luce delle norme interne al MoVimento.
Clima teso nel Movimento 5 Stelle, si teme un nuovo esodo
Il gran numero di persone che non hanno provveduto ai rimborsi rende difficili i provvedimenti da parte dei vertici del Movimento. Il timore è che la linea dura di Luigi Di Maio possa portare a una nuova ondata di defezioni di parlamentari che attenderebbero solo un buon motivo per cambiare schieramento politico.